Il Training Psicofonetico per il parto è un metodo di preparazione al parto di cui parliamo spesso. Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di training psicofonetico? Questo metodo è stato ideato dall’ostetrica, psicofonista e musicoterapeuta Elisa Benassi, ed è nato prima osservando le donne partorire, e poi in seguito perfezionato presso l’Ospedale Carlo Poma di Mantova nel 1994. Citando le parole di Elisa Benassi dal suo libro:
Un metodo efficace per diminuire il dolore
Dal 1996 al 2011 all’Ospedale di Mantova sono state condotte diverse ricerche, che si possono trovare elencate ben descritte nella parte terza del libro di Elisa Benassi. Tra i risultati emersi è importante sottolineare come venga evidenziato che la voce sia un elemento costitutivo e naturale del parto per tutte le donne, con la differenza che chi era stato preparato con il metodo utilizzava la voce in modo cosciente, attivo e come strumento per ridurre il dolore ed entrare in contatto con il proprio bambino.
Il training psicofonetico favorisce un parto più veloce
Dalle ricerche, che hanno messo a confronto i parti di 1000 donne non preparate a utilizzare la voce con 1000 parti di donne preparate con il Training Psicofonetico, è emerso anche che a parità di condizioni “si può osservare che l’84,1% delle donne primipare ha partorito entro le 4 ore.” Rispetto alla gestione del dolore, invece, le ricerche hanno portato ad un risultato di sintesi che possiamo così riportare dal testo:
“L’intera ricerca mostra come il Training Psicofonetico per il Parto ponga la donna in attesa in relazione con l’espressività primaria del travaglio. Per mezzo della voce la gestante può accompagnare i processi biodinamici e biomeccanici necessari alla nascita del bambino e può attuare una potente forma di autoanalgesia”.
Quando iniziare il training psicofonetico per il parto
Si può iniziare a partire dalle 30/31 settimane di gestazione ed è un metodo basato sull’ascolto e sull’uso della voce. Un percorso integrato tra corpo e psiche della donna, che accompagna ad usare la voce in modo funzionale così da poter gestire in una modalità attiva e presente, sia i momenti di contrazione, sia i momenti di pausa del travaglio. Citando dal libro:
Aiuta a prendere consapevolezza della funzione del diaframma
Il diaframma, dopo l’utero, è un motore del parto importantissimo e affinché la voce sia davvero funzionale al travaglio implica un utilizzo del diaframma diverso da come siamo abituati ad utilizzarlo per parlare e cantare. Le esperienze proposte durante il corso, aiutano alla consapevolezza della gestione dell’energia corporea e psichica proprio attraverso la scoperta dell’azione che il diaframma può svolgere. La preparazione al parto secondo questo metodo è molto pratica e le esperienze proposte sono utili sia a canalizzare l’energia là dove serve, sia a sperimentare “gradi differenti di apertura che in travaglio possono agevolare la dilatazione del collo dell’utero e l’apertura del perineo”.
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