Ma perché è così difficile essere felici? Perché spesso confondiamo il significato autentico di felicità. La trappola, in cui tutti noi cadiamo spesso, si origina dal tentativo di ricercare il benessere, lo “stare bene” attraverso modalità che ci portano, per assurdo, a sperimentare ansia, depressione e malessere. Questo accade perché tendiamo a considerare la felicità come assenza di dolore, di emozioni spiacevoli o di pensieri difficili e riteniamo che la sofferenza mentale non sia normale. Questo implica che quando ci ritroviamo nella situazione di vivere queste sensazioni, tendiamo a volerli scacciare o a criticarci per la nostra debolezza e la nostra incapacità a controllarli, mettendoci così in una condizione di lotta contro la nostra stessa natura umana.
ACCETTARE CiÒ CHE È FUORI DAL NOSTRO CONTROLLO CON LA TERAPIA ACT
Tra gli strumenti che ci sono in psicologia per cercare la nostra personale felicità, accettando ciò che è fuori dal nostro controllo, c’è la ACT (Acceptance and Commitment Therapy), un intervento psicologico e psicoterapeutico. Valentina Ghiotto, psicologa e psicoterapeuta collaboratrice di Spazio Incanto, utilizza questo metodo con i suoi pazienti e a lei abbiamo chiesto di spiegarci le strategie “In terapia individuale utilizzo spesso l’ACT con i miei pazienti in quanto è uno degli strumenti che ritengo importante possedere nella propria “cassetta degli attrezzi” personale. L’ACT, ossia Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno, è ricca di metafore, analogie e paradossi che permettono di capire con facilità concetti riguardanti il funzionamento (complicato) della nostra mente e, in più, propone diverse strategie utilizzabili in ogni momento e luogo. In particolare utilizzo le sei strategie che si basano sull’Hexaflex, un modello che permette di racchiudere i concetti del modello ACT in un’ottica di flessibilità psicologica. Per flessibilità psicologica si intende la capacità di sperimentare in modo non giudicante pensieri, emozioni e sensazioni corporee e di agire verso valori e obiettivi scelti personalmente per poter vivere una vita ricca e significativa”.
L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO PER IMPARARE A GESTIRE IL CONFLITTO
Le strategie sono racchiuse in questi processi, che se diventano un percorso ci accompagnano verso il significato vero di felicità. Ecco i sei passi da compiere:
- Considerare il “Sé come contesto”
Detto anche “sé che osserva” è la parte della persona che nota ciò che sta pensando, percependo o facendo; - Defusione cognitiva
Prendere le distanze dai propri pensieri osservandoli come semplici parole o immagini senza essere “catturati” da loro; - Accettazione
Fare spazio alle proprie emozioni, sensazioni e impulsi, anche se dolorosi, senza cercare di combatterli o evitarli; - Contatto con il momento presente
Basato sulla mindfulness, consiste nel portare la propria consapevolezza sul mondo fisico e sulla propria esperienza soggettiva nel “qui e ora” con attenzione e non giudizio; - Perseguire i propri calori
Corrispondono a ciò che è importante per la persona, le qualità desiderate, le “direzioni” che ognuno sceglie di seguire nella propria vita; - Svolgere azioni impegnate
Sono le abilità e le azioni concrete che la persona sceglie di mettere in atto in coerenza con i propri valori.
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