L’arrivo di un figlio: tutte le mamme sono fikissime

L’arrivo di un figlio cambia tutto. Puoi pensare di essere preparata, puoi aver seguito tutti i corsi possibili e aver letto pile di libri in merito alla cura e all’educazione dei bambini. Cerchi di preparati al meglio per il momento del parto e per i mesi che ne seguiranno. Ti fai un’idea di cosa potrà accadere in questi momenti e su questo prepari il tuo paracadute personale. Pur non volendo inizi a farti delle aspettative.

Diventare madre non è sempre facile

Poi però arriva la realtà: il parto non è andato come te lo aspettavi, l’allattamento non è partito nei migliore dei modi, il corpo e la mente faticano a riprendersi, il piccolo di notte si sveglia innumerevoli volte e di giorno piange appena lo allontani dal petto.

Per non parlare della casa che non è mai stata così in disordine, dei pasti che, quando ci sono, sono rapidi e poco bilanciati, e dei capelli che non vedono lo shampoo da diversi giorni.

E alla fine di tutto questo, soffermandoti davanti allo specchio, fatichi a riconoscerti e ti senti persa, tanto da chiederti se sei realmente tu quella persona riflessa.

Ogni mamma ha bisogno di un villaggio

Pur avendo un compagno, dei genitori, degli amici che ti supportano, a volte ti senti sola. Dicono che c’è bisogno di un villaggio per far crescere un bambino, ma anche tu mamma hai bisogno di un villaggio.

  • Un villaggio che ti capisca nel profondo, che ascolti i tuoi silenzi e li comprenda.
  • Un villaggio in cui sentirti libera di esprimere pensieri ed emozioni pesanti sapendo che nessuno ti giudicherà.
  • Un villaggio che riconosca il tuo valore di mamma, ma soprattutto di donna, e che sia in grado di ricordartelo quando ti senti persa.
  • Un villaggio in cui poterti specchiare e ritrovare perché quella fatica che stai vivendo non è solo tua, non appartiene solo a te. 
  • Un villaggio che non ti faccia sentire in colpa per i tuoi errori di madre, ma che anzi ti aiuti a cogliere il meglio dalle cadute.
  • Un villaggio che, sedendosi accanto a te, ti incoraggi a fermarti quando invece vorresti scappare, perché sa che è nell’ esserci che l’amore si manifesta.
  • Un villaggio che riconosca l’importanza di ogni gesto di cura, amore e protezione che manifesti verso il tuo bambino, nonostante l’infinita stanchezza e l’immenso carico mentale.
  • Un villaggio, insomma, che ti dica e ti ricordi quanto sei fikissima, ad essere quello che sei, a fare quello che fai, come mamma e come persona.

Questo villaggio è fatto di altre mamme, che come te, sentono il bisogno di ritrovarsi per condividere le meraviglie della maternità, ma anche le fatiche che questa comporta.

Essere genitori non è una performance

Purtroppo viviamo in una società che valorizza l’individualismo e la perfetta performance, e la genitorialità non è esente da questa croce nonostante l’educazione sia affare della collettività. Questo è il tempo storico del “se faccio da solo faccio meglio”, ma l’essere umano, adulto o bambino che sia, cresce, si sviluppa e apprende in modo migliore quando sta in gruppo e di esso si sente parte. Far parte di un gruppo, di una famiglia, di un villaggio ti fa sentire accolto, protetto, considerato, ti spinge verso la conoscenza di te stesso e del mondo, ti sprona a metterti in gioco e ti incoraggia a dare il meglio di te, ma soprattutto ti consente di intrecciare relazioni.
Per cui mamma, nel fare la lista delle cose essenziali per il post-parto includi la voce “creare alleanze con altre mamme” perché l’arrivo di un figlio stravolge la vita, e bei momenti difficili hai bisogno di alleati al tuo fianco.

Prima degli altri, ascolta te stessa

Parenti, amici, conoscenti e non, ti diranno tutti la loro: “mettilo giu, lascia che pianga”, “non farlo dormire con te che poi non te ne liberi più”, “se lo allatti così tanto lo vizi”, “lascialo ad altri che si abitua”, “metti un po’ di miele nel ciuccio che si calma”. Tutto questo ti farà sentire immensamente sbagliata, farà nascere in te dubbi e sensi di colpa. Potrebbe farti sentire talmente piccola da impedirti di chiedere aiuto. Non farlo, non dare agli altri, ne tanto meno a te stessa, il potere di farti sentire una madre incapace. 

E nei momenti difficili ricordati che:

  • tu e solo tu sei la madre del tuo bambino, tu sai di cosa ha bisogno e sai come rispondere alle sue richieste 
  • hai il diritto di esprimere ogni tuo pensiero ed emozione, e non devi vergognarti o sentirti in colpa per questo
  • hai il diritto di dire no, mettere dei paletti e/o allontanare chi ti fa sentire una mamma inadeguata
  • hai il diritto di chiedere aiuto senza per questo sentirti sbagliata e senza provare sensi di colpa
  • hai il diritto di essere stanca nonostante tutto l’amore che provi per il tuo bambino
  • hai il diritto di prenderti del tempo per te, per la donna che sei
  • hai il diritto di fare errori perché nessuno ti insegna ad essere madre, e questo talvolta significa navigare a vista 

Ricordati sempre che stai facendo del tuo meglio con gli strumenti e le energie che hai, e questo il tuo bimbo lo sa!

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